EDUCARE ALLA LEGALITA’: è il tema della prossina conferenza del Corso di Cultura organizzato per lunedì 15 febbraio dagli Ex Alunni dell’Antonianum alle ore 21, a Padova, nell’aula Morgagni del Policlinico. A tenere la conversazione sarà il procuratore di Venezia Carlo Nordio. Le statistiche internazionali dicono che l’Italia è, a parte la Bulgaria, il Paese piùà corrotto dell’Unione Europea. Questo drena risorse pubbliche, impedisce la competitività e ruba a tutti, cominciando dagli strati sociali più fragili, somme vitali per i servizi alla collettività e alla persona. L’azione penale non basta, serve una vera educazione alla legalità. Carlo Nordio è un autorevole testimone e protagonista di questo impegno. Ecco alcune note biografiche. Carlo Nordio è procuratore aggiunto di Venezia, uno dei protagonisti della stagione di Mani pulite con la celebre inchiesta sulle cooperative rosse e, dal 2014 ad oggi, dell’inchiesta sul MOSE e le tangenti legate alla realizzazione dell’opera.
• «Noi magistrati – ha dichiarato Nordio commentando gli anni di tangentopoli- tra il 1992 e il 1993 siamo intervenuti in modo molto violento come forse era necessario in quel momento storico. Io stesso ho usato l’arma della custodia cautelare in modo assai severo e credo di essere stato uno dei pochi a fare autocritica. Non sempre ciò che è legittimo – e le nostre armi lo erano tutte – è anche necessario e opportuno. Non credo nella teoria che la magistratura abbia usato due pesi e due misure. Né a Milano, né a Venezia, né altrove. Penso che la difficoltà delle indagini sulle varie forze politiche fosse determinata dal sistema diverso di finanziarsi che queste avevano. C’era chi lo faceva in modo grossolano e chi in modo raffinato» (da un’intervista di Enrico Caiano). Nel 2010 ha scritto un libro con Giuliano Pisapia: In attesa di giustizia. Dialogo sulle riforme possibili (Guerini e Associati).
A chi gli ha chiesto quali siano le analogie tra la Tangentopoli degli anni Novanta e la vicenda Mose ha risposto:”L’avidità insaziabile e l’assoluto disinteresse verso la buona gestione delle risorse pubbliche dei protagonisti. Oggi però –ha proseguito Nordio- le tangenti sono molto più consistenti, e sono coinvolti anche soggetti investiti di funzioni di controllo”. Così il procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio in un’intervista a Repubblica.
E ancora alcune altre sue note dichiarazioni:
• “Io penso che nessun magistrato dovrebbe mai candidarsi alle elezioni, a maggior ragione non deve farlo un pm che è diventato famoso per inchieste in ambito politico.
• Non è detto che le scelte legittime siano anche opportune. Il magistrato non deve solo essere ma deve anche apparire imparziale.
• La forma mentis del magistrato non è quella dell’amministratore pubblico. […] L’idea che la politica non riesca a esprimere un nome al proprio interno e che debba ricorrere a un magistrato è un segnale di crisi profonda.
• Condivido la crisi della giustizia. Il nostro lavoro è inutile al 90 per cento perché abbiamo procedure bizantine per perseguire montagne di reati. Noi maciniamo acqua e questa è una frustrazione.
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LUNEDI’ 15 LA QUARTA CONFERENZA DEL CORSO DI CULTURA COL PROCURATORE CARLO NORDIO
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